CD review by Marco Buttafouco, JazzConvention (IT)
"La sua musica ha la non comune capacità di farsi sentire nuova, fresca appunto, e allo stesso tempo universale, capace di colpire anche un pubblico diverso da quello dei jazz-fan.
In estrema sintesi si può definire il suo lavoro come un continuo crossover fra vari mondi musicali: il jazz, la musica africana (quella delle sue isole in particolare, nella lingua delle quali, il creolo, scrive quasi tutti i suoi testi), l'immenso giacimento sonoro del Brasile qui omaggiato con una rilettura di Upa Neguinho di Edu Lobo.
Jazzisticamente la Souza appare molto debitrice di Billie Holiday che sembra essere il suo nume tutelare soprattutto in certe incursioni nei registri più alti. Si possono sentire nel suo racconto anche tracce di Nina Simone, di Sara Vaughan (soprattutto nell'estrema "mobilità" emotiva del suo canto)...."
"Her music has the uncommon ability to make himself feel fresh, fresh, and at the same time universal, able to hit a different audience than that of jazz-fans.
Ultimately, her work can be defined as a continuous crossover between various musical worlds: jazz, African music (that of its islands in particular, in the language of which the creole writes almost all of its lyrics) Brazil's huge sound field here omitted with a reinterpretation by Edu Lobo of Upa Neguinho.
Jazzically, Souza appears to be a debtor of Billie Holiday, who seems to be her guardian number especially in certain raids in the tallest records. You can hear in his tale also traces of Nina Simone, by Sara Vaughan (especially in the extreme "emotional mobility" of her song)...."
http://www.jazzconvention.net/index.php?option=com_content&view=article&id=3293:carmen-souza-criology&catid=2:recensioni&Itemid=11
CD review by Giancario de Chirico, EXTRA! MUSIC MAGAZINE (IT)
"La giovane e affascinante interprete per metà capoverdiana, per metà portoghese, ci regala interpretazioni molto raffinate che mescolano arrangiamenti jazz a sonorità più marcatamente soul, il tutto supportato da una sezione ritmica africaneggiante.
L’album è stato registrato insieme a Teho Pascal, basso elettrico e contrabbasso, e a Elias Kacomanolis, batteria e percussioni.
Un trio affiatato che dimostra di sapersi muovere con grande disinvoltura all’interno di un tessuto armonico infarcito di influenze cubane, brasiliane e ricco di echi dei suoni tipici di New Orleans.
Brani come “Ligria”, “Xinxiroti”, “Pretty Eyes”, “Tud Tem 1 Razao”, “London Light” e la stessa “Creology” impressionano per l’incredibile varietà di temi musicali che propongono, sempre con grande classe, con molta pacatezza e con impronta vocale fresca e dalla musicalità contagiosa.
Questo disco è un bel biglietto da visita di grande professionalità e carisma per la nuova musica africana nel mondo."
"...The young, fascinating interpreting half-caboverdian, half-Portuguese, gives us very sophisticated interpretations that mix jazz arrangements with more soulful sound, all supported by an African-style rhythm section.
The album was recorded with Theo Pascal, electric bass and double bass, and Elias Kacomanolis, drum and percussion.
A close-knit trio that proves to be able to move with great ease in a harmonious fabric inflamed by Cuban, Brazilian influences and rich in echoes of the sounds of New Orleans.
Tracks such as "Ligria", "Xinxiroti", "Pretty Eyes", "Tud Tem 1 Razao", "London Light" and "Creology" is impressing by the incredible variety of music themes, A lot of silence and with a fresh voice and contagious musicality.
This record is a great business card and charisma for the new African music in the world."
http://www.xtm.it/DettaglioMusicAffairs.aspx?ID=18055#sthash.3OXnpesu.dpbs